18 MAGGIO 2014

Visita a Cividale del Friuli!

Durata: tutta la giornata, pranzo incluso
Posti disponibili: 30

Per prenotazioni: 

- presso la segreteria della palestra, tel.3283819364

Lun.- Mar.- Merc.- Giov.-Ven. dalle 17.00 alle 19.00

 - telefonicamente a  Girardi Eugenio 041 909958 cel.3408532657

 

Storia della città

Le origini della città si perdono nella preistoria. Numerose infatti sono le tracce di insediamenti umani nella zona sino al paleolitico e neolitico, come testimonia la scoperta di due stazioni preistoriche a Prestento e ad est di San Pietro al Natisone.

Abbondanti sono i resti dell’età del ferro, rispecchianti la civiltà veneta su cui s’innestò quella celtica. Cividale, fondata tra il 56 e il 50 a.C., si chiamava Forum Julii, in onore di Giulio Cesare, che nel 49 a.C. la elevò a Municipium. Più tardi avrebbe assunto il titolo onorifico di colonia ed aggiunta alla X Regio.

Dopo la caduta di Aquileia, essa divenne il più importante centro della regione, al punto che il suo nome indicò anche il territorio del l’odierno Friuli. I Longobardi il 2 aprile 568 condotti da Alboino entrarono in Italia e Forum Julii divenne la prima sede del suo ducato. Il figlio di Alboino, Gisulfo, fu il primo dei diciassette principi che governarono Forogiulio prima della venuta dei Franchi (774). Nella primavera del 773, Carlo Magno su invito del papa Adriano I, scese in Italia, e sconfitti i Longobardi si proclamò loro re. Nel 787 moriva il Patriarca Sigualdo e Carlo Magno nominò S. Paolino suo successore.

Dopo la decadenza di Aquileia, Cividale fu la più importante residenza patriarcale fino a quando nel 1222 un terremoto la lesionò, costringendo il Patriarca a trasferirsi a Udine. Di questa situazione che aveva indebolito il Friuli ne approfittò Venezia, che dichiarò guerra al Patriarcato conquistandolo nel 1420. I Cividalesi si allearono a Venezia, sperando in un proprio rilancio politico. Ma non fu così: fu sottoposta direttamente a Venezia, per la sua posizione strategica, mentre fu Udine a diventare la capitale che Cividale ambiva essere. A Cividale venne assegnato un Provveditore ordinario dipendente direttamente dal doge. Fu privata dall’autonomia amministrativa nel 1555 quando Venezia avocò a se le competenze esercitate dal Consiglio cittadino. L’arengo fu abolito nel 1588. Con la costituzione del Regno Lombardo Veneto fu inserita nella Provincia del Friuli ed a capo del XIII Distretto. Con il voto plebiscitario del 21 e 22 ottobre 1866 Cividale fu annessa al Regno d’Italia. Con la Prima Guerra Mondiale Cividale si trovò coinvolta nelle operazioni belliche, perché vicinissima al fronte. Il ponte del Diavolo sul Natisone fu fatto saltare dai nostri genieri. Gli Austriaci lo ricostruirono in pietra: quello che vediamo oggi. Finalmente il 4 novembre 1918 la città ritornò libera e per il valore dimostrato dai cittadini fu decorata con la Croce di Guerra. Nel secondo conflitto mondiale, dal settembre 1943 al aprile 1945 la città fu occupata dalle truppe tedesche. Terminata la guerra tornò la tranquillità e tornò anche la voglia imprenditoriale dei Cividalesi che unirono alla fiorente agricoltura per lo più a coltivazione vinicola, l’industria e l’artigianato. Nel 2012 è stata dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO.